QUANDO le
abitudini vengono a mancare, nei pazienti con l’Alzheimer la quarantena aumenta
rischio complicanze. “I numeri dell’Alzheimer sono altissimi – ha
affermato il Prof. Gioacchino Tedeschi, Presidente Società Italiana di
Neurologia e Direttore Clinica Neurologica e Neurofisiopatologia, AOU
Università della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli - 600.000 persone solo
in Italia con un continuo trend in aumento a causa dell’invecchiamento
progressivo della popolazione. Si tratta di una malattia che coinvolge l’intera
famiglia e impatta sulle vite di tutti i componenti del nucleo familiare. In
questi giorni di quarantena, i pazienti costretti a rimanere in casa possono
diventare più agitati, aggressivi e quindi più impegnativi da accudire. Per
cercare di evitare l’aumento delle terapie, stiamo diffondendo alcuni
suggerimenti messi a punto con la SINdem”.
COME fare? Basta
seguire alcuni consigli pratici:
·
Non alterare i ritmi sonno veglia, mantenendo le abitudini del mattino:
dall’ora del risveglio, alla colazione, dall’igiene personale e
all’abbigliamento. Non rimanere in pigiama per tutto il giorno
·
Approfittare delle tecnologie oggi disponibili come le videochiama te
per contattare amici e parenti e magari coloro che non si ha mai tempo di
sentire
·
Fare attività motoria durante la giornata, semplici esercizi, brevi
passeggiate intorno al palazzo o sul terrazzo condominiale per favorire il
relax
·
Recuperare ricordi del passato magari attraverso vecchie fotografie e
filmati
·
Coinvolgere i pazienti nell’impegno della casa come cucinare,
apparecchiare, riordinare
·
Dedicarsi a hobby quali disegnare, cantare, ascoltare musica, vedere la
tv e commentare
·
Pianificare un obiettivo della giornata
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