QUANDO dicono
che l’Italia è un paese ospitale, generoso e confortevole, non lo dicono solo
le persone. L’Italia vista dagli animali
è un paese dove metter su casa al punto che alcune specie vivono solo nei
nostri confini (sono endemiche). A preoccupare sono però le minacce a questa
biodiversità, prima fra tutte quella delle specie aliene. Nel nostro paese sono
almeno 15 i mammiferi (12% delle specie) e 63 i pesci (50% delle specie)
introdotti dall’uomo. E i numeri sarebbero decisamente superiori se venissero
prese in considerazione anche le specie aliene la cui presenza è sporadica e
che non hanno ancora dato vita a popolazioni stabili in natura (23 specie nel
caso dei pesci).
COME animali da compagnia sono entrati in casa lo
scoiattolo grigio americano Sciurus carolinensis, il tamia siberiano Eutamias
sibiricus e il procione Procyon lotor, tutti ritenuti particolarmente
pericolosi per la biodiversità nativa e pertanto inseriti nella lista delle specie di rilevanza unionale (ai sensi del
Regolamento UE 1143/14). Altri mammiferi sono stati introdotti per motivi
venatori, come il silvilago Sylvilagus floridanus, o il cervo sika Cervus
nippon, o perché un tempo sfruttati commercialmente per la loro pelliccia, come
il visone americano Neovison vison e la nutria Myocastor copypus. Molte specie
arrivano con le merci importate, o utilizzando semplicemente i nostri mezzi di
trasporto. Anche la pesca sportiva ha introdotto il siluro europeo Silurus
glanis e i guppy Poecilia reticulata o i portaspada Xiphophorus helleri. Ma la
nostra biodiversità rischia grosso!
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