MARE E CORONAVIRUS: CHIUDERE LE SPIAGGE LIBERE E' UNA SCONFITTA


QUANDO arriverà l’estate torneremo al mare. Come? Non è ancora chiaro. Intanto che i comuni si organizzino per gestire le capacità di carico e le misure da adottare per le spiagge libere. Se sui tratti di costa in concessione il rispetto delle regole spetterà al titolare della concessione, più complicato sarà ottemperare agli obblighi di legge sulle spiagge libere. Il tratto di demanio costiero libero da concessioni è il più delicato fra i beni comuni e una risorsa straordinaria per il nostro Paese sia dal punto di vista ambientale, che da quello sociale.

COME andremo a finire non si sa. Ma Legambiente offre il supporto per definire la pratica. “Pensare di cedere a privati spazi di litorale libero in cambio di sorveglianza e controllo delle regole o, addirittura, ipotizzare la chiusura delle spiagge libere perché non si è in grado di assicurarne una corretta fruizione, sarebbe una resa, una presa d’atto che il pubblico non è in grado di gestire il bene comune. Al contrario riteniamo che abbiamo davanti una straordinaria occasione proprio per ristabilire la naturale connessione fra pubblico e gestione del bene comune. È questo il momento perché i Comuni ritrovino quel rapporto di confidenza con il proprio territorio, si riapproprino di luoghi troppo spesso dati per scontati e abbandonati a una fruizione anarchica sui quali si interveniva solo per pulizie estemporanee o controlli polizieschi”, dichiara Sebastiano Venneri, responsabile Turismo di Legambiente.

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