QUANDO arriverà l’estate
torneremo al mare. Come? Non è ancora chiaro. Intanto che i comuni si
organizzino per gestire le capacità di carico e le misure da adottare per le
spiagge libere. Se sui tratti di costa in concessione il rispetto delle
regole spetterà al titolare della concessione, più complicato sarà ottemperare
agli obblighi di legge sulle spiagge
libere. Il tratto di demanio costiero libero da concessioni è il più
delicato fra i beni comuni e una risorsa straordinaria per il nostro Paese sia
dal punto di vista ambientale, che da quello sociale.
COME andremo a
finire non si sa. Ma Legambiente offre il supporto per definire la pratica. “Pensare
di cedere a privati spazi di litorale libero in cambio di sorveglianza e
controllo delle regole o, addirittura, ipotizzare la chiusura delle spiagge
libere perché non si è in grado di assicurarne una corretta fruizione, sarebbe
una resa, una presa d’atto che il pubblico non è in grado di gestire il bene
comune. Al contrario riteniamo che abbiamo davanti una straordinaria occasione
proprio per ristabilire la naturale connessione fra pubblico e gestione del
bene comune. È questo il momento perché i Comuni ritrovino quel rapporto di
confidenza con il proprio territorio, si riapproprino di luoghi troppo spesso
dati per scontati e abbandonati a una fruizione anarchica sui quali si
interveniva solo per pulizie estemporanee o controlli polizieschi”, dichiara Sebastiano Venneri,
responsabile Turismo di Legambiente.
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