QUANDO si fa
largo una notizia, sul web, va verificata. Sempre. Soprattutto se tira in ballo
la salute, la cura e una particolare trasfusione di sangue demarca la linea tra
la guarigione e la morte per SARS-COV-2. In questi giorni, circola la
notizia che dall’infusione di plasma iperimmune si ottenga la cura
contro il Covid-19. Sono numerosi i casi risolti con esito positivo nell’ospedale
Carlo Poma di Mantova e nel Policlinico San Matteo di Pavia dove è partito
questo protocollo. Oggi, anzi, ora, è arrivato il comunicato stampa ufficiale
dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
COME si legge nel comunicato n.597: “Istituto Superiore
di Sanità e AIFA, insieme, sono impegnati nello
sviluppo di uno studio nazionale comparativo (randomizzato) e controllato per
valutare l’efficacia e il ruolo del plasma ottenuto da pazienti guariti da
Covid-19 con metodica unica e standardizzata. Il plasma dei soggetti guariti
viene impiegato per trattare, nell’ambito di questo studio prospettico, malati
affetti da forme severe di COVID-19. Allo
studio partecipano diversi centri, a cominciare da quelli che sin dall’inizio
di marzo ne stanno già valutando a livello locale l’efficacia. Questo progetto
consentirà di ottenere evidenze scientifiche solide sul ruolo che può giocare
l’infusione di anticorpi in grado di bloccare l’effetto del virus e che sono
presenti nel plasma di soggetti guariti dall’infezione da nuovo Coronavirus”.
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