QUANDO viaggiare diventa un piacere, può
succedere di perdersi e ridestarsi. Basta un nome per farlo: Salve!
È così che ti accoglie questo meraviglioso
comune in provincia di Lecce del Salento, in una giornata di metà
ottobre dove la pioggia
tenta di renderla malinconica, senza riuscirci. Salve, che mescola il
suo nome con un saluto dal tono amichevole e confidenziale, sembra
volerti persuadere a scoprire i suoi tesori. E lo fa, perchè ce ne sono
di
meravigliosi.
COME è
facile apprezzare le bellezze salentine in estate
con quel mare cristallino che ricorda i migliori mari
esotici, quell’odore di festa nell’aria di borghi di patrimonio storico.
Ma è nelle altre stagioni dell’anno che puoi godere appieno la
ricchezza
di questa generosa terra, tra storia, arte, tradizioni e tutto ciò che
crea l’identità di un popolo che con meraviglia vedo sorridente e
fiero. Semplicemente perché certe bellezze ti entrano nell’anima. Tra le
attrazioni di
questo incantevole luogo, i trappeti, frantoi ipogei, sono un viaggio
nel tempo, una meravigliosa scoperta che t’incanta. Già presenti nel
Medioevo, sono una riconversione di granai e di cripte bizantine. Ecco
allora che la
meraviglia cresce: osservandole vedo grotte sotterranee scavate nel tufo
dove (nella riconversione) venivano utilizzate per la produzione
dell’olio. L'ubicazione non era lasciata al caso. No. Era scelta per le
condizioni termiche di una buona
lavorazione e conservazione del prodotto. Ma immaginiamo la scena: i
trappetari che dalla botola posta sul piano stradale, gettano le olive
raccolte nella grande stanza sottostante, scavata nel tufo, che ospita
la macina in pietra leccese. E lì? Lì un asino gira in tondo per
azionare
la macina posta sopra ad una vasca che veniva riempita con palate di
olive. Nei trappeti si viveva per tutto il periodo della produzione.
Infatti, ai
lati di queste grotte ipogee, ci sono le stanze dove potevano riposare i
trappetari. Ci sono le latrine, le stalle, il pozzo dell’acqua. Perchè
era un lavoro duro che
impegnava per diversi mesi. I trappetari lasciavano le proprie famiglie a
novembre per immergersi nelle viscere della terra come dei folletti
laboriosi. Riemergevano in primavera per un solo giorno, quello
dell’Immacolata Concezione, unica eccezione. E giù ad ascoltar leggende.
C’è chi bisbiglia di
folletti che abitano i trappeti abbandonati da tempo e, nei giorni più
freddi, accendono il fuoco. Il vapore che esce dagl’imbocchi dei frantoi
ne è prova... che meraviglia! Da vedere, come stanno facendo da
stasera, in anteprima, nell'educational tour finanziato
all'amministrazione di Salve per la promozione del territorio.
Di Paola Rossini
Articolo molto bello sul piano descrittivo e piacevolmente scorrevole, l'attrice ti accompagna con semplicità a conoscere le caretteristiche di questa terra dalle mille sorprese.
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