QUANDO la situazione si fa sempre più pesante ecco che le prime sicurezze vacillano. Capita anche e soprattutto di questi tempi con il lavoro: oltre 1 azienda su 3 (35%) prevede una drastica riduzione del personale nel caso l’Italia venisse investita da una nuova violenta ondata di coronavirus che oltre a fare vittime paralizzerebbe ancora il lavoro e l’economia. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in relazione alla crescita dei contagi in Italia sull’onda dei viaggi e degli assembramenti durante le vacanze con un rilassamento sul rispetto delle precauzioni anti pandemia che fa rischiare altri lockdown.
COME facciamo a dirlo? Lo rileva l'indagine: "Una situazione che va contenuta in tutti modi perché avrebbe effetti drammatici anche dal punto di vista sociale con il 9% delle imprese che è pronta a valutare anche la chiusura dell’attività, mentre più di 1 cooperativa su (56%) pensa invece che riuscirebbe nonostante tutto a mantenere la propria forza lavoro. Abbiamo davanti – spiega Uecoop – uno scenario di incertezza in grado di cambiare da una settimana all’altra con grosse incognite sul futuro mentre già adesso il 28% delle cooperative interpellate denuncia crolli di fatturato mentre una fetta altrettanto importante di realtà attive nel sociale e nella produzione lavoro ha problemi di liquidità. In uno scenario drammatico come questo – sottolinea Uecoop – è necessario attivare al più presto il piano di rilancio con tutte le risorse disponibili incrementando i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni e abbreviando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione. Per la competitività delle imprese e per una vera ripartenza del Paese è strategico – evidenzia Uecoop – anche alleggerire il carico burocratico che rallenta l’attività e quindi la reattività del sistema produttivo senza però prescindere da trasparenza, correttezza, rispetto delle regole e delle procedure con il 44% delle imprese cooperative che – conclude Uecoop - indica la burocrazia come uno degli elementi di freno alla propria attività".
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