OTRICOLI E IL BIOPAESAGGIO DI LUCIO GRAZIANO

QUANDO – Dici porto e ne incontri due dedicati all’olio in provincia di Terni. Dici vino e scopri la vite maritata all’olmo che come una liana si “sposa” all’albero quasi per osservare meglio il Parco archeologico che prende avvio dall’Antiquarium di San Fulgenzio e si snoda lungo 36 ettari di bellezze. Dici storia e ti ritrovi un gruppo di legionari a far le prove per la rievocazione Otriculum AD 168. Dici Lucio e non pensi a Battisti, ma ti viene in mente Lucio Graziano, una guida insolita ma dall'entusiasmo contagioso, capace di dispensar curiosità naturalistiche, storiche, geografiche, rurali ed esperienziali, col sorriso da quando ti conosce fino all’ultimo passo dei 12 km previsti per l’escursione “Ocriculum e il paesaggio della media Valle del Tevere”. Ecco dove sta la scoperta e la bellezza di una passeggiata in compagnia di Lucio Graziano e degli iscritti come Daniela e Valerio, Mauro e Simona e altri aficionados delle sue escursioni di “lettura” del paesaggio rurale tradizionale. Che, in un titolo, si può sintetizzare come “Immersioni nel paesaggio”, progetto nel quale Lucio Graziano invita ad esercitare l’arte di guardare, stupirsi e scoprire una nuova bellezza.

COME – Come entrare in contatto con l’anima dei luoghi? Scendendo a patti con le sensazioni. Lo spiega Lucio: “Si tratta di un insieme di sensazioni diffuse. Se ci abbandoniamo a percepire queste sensazioni, finiamo per sentirci parte del territorio, di quel bosco, di quel fiume, di quel borgo, ecc e

l’esperienza diventa veramente immersiva. Gli antichi romani prendevano sul serio questa esperienza e ci hanno tramandato la parola genius loci per definirla. L’anima dei luoghi non è qualcosa che emana solo dalla storia dei luoghi o dal suo presente, ma è qualcosa che proviene dalle pietre, dai vulcani, dai boschi, dalle singole piante, ma anche dalla presenza di sistemazioni agrarie, varietà antiche di piante coltivate, detti e credenze, immaginario popolare, luoghi della spiritualità e tecniche costruttive antiche adattate ai materiali locali. Uomo e natura partecipano alla pari nel definire il paesaggio che è un deposito di biodiversità e cultura”. 






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