SPREMUTE DI ARANCIA: ECCO I LIMITI

QUANDO -
Contro i mali di stagione, per sapere cosa funziona meglio a livello biochimico, ascoltiamo il parere dell’esperto Paolo Bianchini, 
consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore dell’omonimo Metodo: “Quando beviamo una spremuta di arance assumiamo più zuccheri di vitamine e sappiamo come gli zuccheri inneschino il meccanismo infiammatorio. Il rapporto rischio/beneficio di una spremuta è sfavorevole: bastano 5gr di zucchero per attivare la risposta insulinica e in un bicchiere da 100ml ci sono ben 8gr di zucchero. Ci sono molte discussioni sulla necessità di integrare vitamina C che compete con il glucosio per l'assorbimento nel nostro organismo. Gli esseri umani, a differenza della stragrande maggioranza degli animali, hanno perso la capacità di sintetizzare vitamina C durante la loro evoluzione, e devono pertanto consumare vitamina C dagli alimenti. Popolazioni essenzialmente carnivore, infatti, non sembrano avere alcun problema di carenza di vitamina C, nonostante l'assenza nella loro dieta, così come la numerosa comunità carnivora (persone che non consumano alcun alimento di origine animale) non riporta alcun problema di scorbuto, la condizione patologica causata appunto dalla carenza di vitamina C che affliggeva soprattutto i marinai nel recente passato".

COME - "I sintomi della deficienza sono vari, ma i principali è una tendenza ad avere carie e fratture ossee, perdita di capelli, facilità ad avere ematomi, gengive sanguinanti, difficoltà nell'aumentare la massa muscolare, difficoltà a far guarire ferite, debolezza. La migliore forma per l'integrazione di vitamina C è comprarla sfusa, in polvere, di grado farmaceutico, spesso venduta con il nome di acido ascorbico. Sciolta nell'acqua ha un piacevole sapore acidulo, del resto insieme all'acido citrico è la responsabile del gusto acidulo di limoni ed arance. L'unico accorgimento è assumerlo gradualmente nel corso della giornata per non avere effetti indesiderati sul sistema gastrointestinale”.

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